Valerio Evangelisti Gli sbirri alla lanterna DeriveApprodi 2005

26,00

normali segni d’uso e del tempo alla copertina, (foto) legatura salda pagine senza segni né sottolineature

Descrizione

Valerio Evangelisti

Gli sbirri alla lanterna
La plebe giacobina bolognese
(1792-1797)

Prefazione di Valerio Romitelli

DeriveApprodi
FuoriFuoco/29
Settembre 2005
ISBN 88-88738-78-9

cm. 11×20 br. ed. ill. pp. 158+indice

Nella Bologna di fine Settecento, popolata da mendicanti, furfanti e banditi, con i primi riflessi locali della Rivoluzione francese si fa spazio presso le classi
subalterne una chiara percezione di sé come soggetto politico e sociale autonomo.
In un sistema economico chiuso, che costringe la popolazione a condizioni di vita intollerabili, fanno la loro comparsa congiure, complotti e rivolte.
Una sorta di «giacobinismo» plebeo, rudimentale, violento, che ha il merito di strappare la politica al Palazzo e di radicarla nella quotidianità popolare.
E ciò che distingue i giacobini bolognesi da quelli del resto d’Italia è il loro essere perennemente circondati da una folla di plebei entusiasti, che li difende e li segue
nelle loro iniziative, ovunque brutalmente represse dalle armate francesi discese in Italia sotto la guida di Napoleone. Lo spartiacque tra due secoli scandisce l’emergere
di una nuova soggettività: va infatti in frantumi l’iconografia settecentesca di una plebe sottomessa, acquiescente alle ingiustizie e ossequiosa dell’autorità.
La narrazione di Valerio Evangelisti, in cui compaiono icastiche figure di popolani ribelli e scorrono spettacolari scene di sommosse, incendi, impiccagioni, è sostenuta
da un poderoso impianto di fonti documentarie reperite negli archivi giudiziari e negli atti processuali del tempo, cercando soprattutto di riportare in presa diretta le voci della plebe bolognese così come si esprimono negli interrogatori davanti a giudici e cancellieri.
In questo libro Valerio Evangelisti mette al servizio del lavoro storico il proprio talento narrativo e letterario, nel tentativo di riportare la plebe sul palcoscenico della storia.