Louis-Ferdinand Céline Il dottor Semmelweis Piccola Biblioteca Adelphi 1991

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normali segni d’uso e del tempo alla copertina, un segno di piega e uno strappetto al margine sup.(foto) legatura salda, pagine normalmente ingiallite senza segni né sottolineature

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Descrizione

Louis-Ferdinand Céline

Il dottor Semmelweis

traduzione di Ottavio Fatica e Eva Czerkl

Adelphi Editore
Piccola Biblioteca Adelphi/30
marzo 1991
ISBN 88-459-0182-3

cm.18×10,5  br. ed. con risvolti pp.134

Prima di diventare Céline, cioè uno degli scrittori grandissimi del nostro secolo, Céline fu lo studente di medicina Louis-Ferdinand Destouches.
Come tale dedicò la sua tesi, nel 1924, alla vita di uno degli eroi scientifici dell’Ottocento: Ignazio Filippo Semmelweis, il debellatore dell’infezione
puerperale – che falciava allora migliaia e migliaia di vite – grazie a una scoperta enorme, eppure semplicissima: osservò che le puerpere venivano
visitate dai medici che avevano appena sezionato cadaveri e non pensavano certo a lavarsi le mani.
Imponendo la disinfezione, Semmelweis si rivelò l’unico non colpito dalla mostruosa cecità del suo secolo, che trattava morte e nascita come fossero
la stessa cosa. Con lo slancio entusiastico di un giovane adepto della scienza, Céline traccia in questo testo la vita di un puro, trascinato dal destino alla
sua scoperta e, insieme con essa, a un clamoroso susseguirsi di incomprensioni e persecuzioni, che lo spingeranno alla follia e a una morte atroce.
Ma il materiale sembra trasformarsi nel corso del libro: al destino di Semmelweis si sovrappone quello, non ancora vissuto, di Céline stesso, il suo senso
costante di persecuzione e di isolamento, la sua sete di colpa e di tortura; alla prosa classica e nitida, quasi da immacolato compito scolastico,
su cui il testo è costruito, si sostituisce, per squarci, la prosa forsennata del Céline maturo, scandita dai suoi prodigiosi tre puntini, abitata da quella
petite musique che, una volta udita, non si può dimenticare.