L’Assiette au Beurre Revue satirique illustrée 1901-1908 364 numeri Schwartz

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Fascicoli raccolti in legatura editoriale, fioriture, conservate le copertine originali, pagine ben conservate, qualche strappetto e qualche mancanza ai margini
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Descrizione

L’Assiette au beurre
Revue satirique illustrée
1901-1908
364 numeri

Schwartz
1901-1908

fascicoli raccolti in legatura editoriale, pp. circa 16 per numero,
interamente illustrati

Fondata da Samuel Schwartz , “L’assiette au beurre ” – espressione colloquiale che significa “luogo lucroso”, “fonte di profitto” è il titolo di un settimanale illustrato che fu, con “Le Rire”, una delle riviste satiriche più famose della Belle Époque
Dal 4 aprile 1901 al 15 ottobre 1912, sotto questo titolo apparvero 593 numeri e 7 numeri speciali
La pubblicazione fu settimanale e continuò fino al 1912.
Alla realizzazione dell’Assiette au Beurre contribuirono numerosi illustratori
I disegni sono per lo più a piena pagina, circa la metà di essi venne stampata a colori.

nel vol. I, 1901- marzo 1902

Presente il Numero 7bis e le tre tavole ripiegate al numero 37
Comprensivo del triplo numero di 48 pagine posto tra il 46 e il 47
numero 24 Les Tapinophages par Jossot
14 Juillet 1789 – 1901 par Steinlen.
numero 28 : Numéro spécial – Les Emmerdeurs par A. Willette (12 ottobre 1901)
numero 37: Numéro spécial- A Nous L’Espace  (completo delle tavole ripiegate a colori) par Albert Guillaume (14 dicembre 1901)
numero 48 :1er Mars 1902 Numéro spécial  Crimes et Châtiments par F. Vallotton (1er Mars 1902) questo numero è litografato, stampato solo fronte e il suo formato è più   grande di quello ordnario dell’Assiette au beurre

Sin dagli esordi, vengono affiancate alle uscite settimanali tirature speciali e limitate su carta di qualità e raccolte mensili chiuse in eleganti legature destinate alla conservazione. Le illustrazioni a piena pagina, di indiscusso valore artistico, sono corredate da testi ridotti quasi a didascalia e sono affidate ai più apprezzati disegnatori e artisti presenti a Parigi nella prima decade del Novecento; l’applicazione delle innovazioni tecnologiche per la stampa e l’impaginazione modernissima, quasi cinematografica, favoriscono la creazione di fascicoli di gran qualità e determinano il successo del periodico
ll carattere a tratti anarchico della rivista, ferocissima nella critica alle gerarchie militari, politiche ed economiche, ai vizi della borghesia, al degrado dei costumi sociali, con immagini talvolta tanto esplicite da risultare violente, anche se di fattura altissima, convive con l’interesse verso temi ‘leggeri’ e di costume che restituiscono un mondo, un’epoca e il clima culturale della città che più di ogni altra, rappresenta la modernità e accoglie le più vivaci personalità artistiche europee.
Negli anni 1910-11, in presenza di evidenti problemi finanziari, diminuisce la qualità tecnica ed artistica, vengono ridotti i numeri a colori e la scelta dei collaboratori è meno interessante.
(Fonte:  Biblioteca Civica Angelo Mai e Archivi storici)